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Una terra in cui l’uomo e l’orso marsicano convivono pacificamente. Una gara in mountain bike che da oltre venti anni porta tra le riserve e le aree di tutela del plantigrado oltre 600 bikers da tutto il mondo. Un borgo antico che rappresenta la storia e la tradizione dell’Abruzzo più autentico. La Marathon degli Stazzi è questo e molto altro: “liberamente ispirata” alla storica “Rampilonga” della Val di Fassa, è soprattutto un’avventura che si prepara a tornare il prossimo 2 giugno a Scanno con una nuova iconica edizione lungo i percorsi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, tra la valle del Sagittario e il Monte Genzana. E i tanti appassionati appostati lungo il tracciato sono già pronti ad accogliere il passaggio dei corridori con un bel “mazzo” di arrosticini.

Per tutti gli amanti della mountain bike la Marathon degli Stazzi è un appuntamento attesissimo non solo per i percorsi sfidanti e tecnici, ma perché è un vero e proprio viaggio nel cuore dell’Abruzzo più selvaggio, qui dove la tradizione parla ancora di pastorizia in alta montagna, tra quegli stazzi dai quali la competizione prende il nome, gli antichi rifugi montani utilizzati per la monticazione estiva delle greggi, numerosi proprio nella zona di Scanno, alcuni dei quali ancora in uso.

Questa parte di Abruzzo, tra la Valle del Sagittario e il Parco è cara agli artisti, soprattutto i suoi borghi antichi, come quello di Scanno uno dei più belli e fotografati d’Italia immortalato negli scatti senza tempo di Henri Cartier Bresson, Hilde Lotz Bauer e tanti altri, e Castrovalva, ritratta nelle opere di Maurits Cornelis Escher, il più grande incisore del ‘900. Ma anche il cinema si è lasciato sbalordire da questi paesaggi, diventati set per film come “Uomini e lupi” del 1956 con Yves Montand e Silvana Mangano, e protagonisti di documentari come quello di Sergio Zavoli dedicato al borgo fantasma di Frattura Vecchia.

Come ogni anno sarà una festa per tutta la settimana che precede la gara, tra atleti, accompagnatori ed appassionati pronti a godersi la sfida ma soprattutto il territorio, perdendosi tra le bellezze naturalistiche e storiche, gustando le eccellenze enogastronomiche del territorio come i formaggi e i prodotti della pasticceria, o visitando le tante botteghe dell’arte orafa scannese aperte nel cuore del borgo storico.

Due le gare in programma, la marathon da 63 km e la gran fondo da 42 km, tra i boschi e le vallate di questo selvaggio e incontaminato territorio e selvaggio. Come ogni anno ad ospitare la partenza sarà il piccolo storico centro di Scanno, nel cuore dell’Abruzzo, noto per il suo lago a forma di cuore e per essere stato immortalato da alcuni tra i fotografi più famosi al mondo. Ben 5 km della gara lunga, la marathon, sono all’interno del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise), mentre altri 55 km attraversano la Riserva Naturale Regionale del Monte Genzana, quella di Chiarano/Sparvera, 4000 ettari a tutela dell’orso, oltre a vari siti di interesse comunitario, le cosiddette zone SIC, e le ZPS. Tutta la gara si svolge quindi all’interno di zone tutelate dal punto di vista ambientale e risponde a severe condizioni per l’ottenimento dei necessari permessi di svolgimento, rilasciati dalla Regione Abruzzo, dal Comune di Scanno, dall’Ente Parco, dai SIC e dalle ZPS.

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