banner
banner

SULMONA. Lo screeening di massa non ha nulla a che vedere con il Cogesa nè stato chiesto dal sindaco, Gianfranco Di Piero. Fa parte di un progetto che si chiama “Abruzzo in Salute” e che ha coinvolto, lo scorso anno, l’intera regione. A fare chiarezza, con una nota che pubblichiamo, sono i consiglieri, Maurizio Proietti e Caterina Di Rienzo.

Per quanto riguarda lo screening “Casa della salute mobile nei comuni delle aree interne”, la Regione con una nota ufficiale ha chiesto ai medici di famiglia di 36 Comuni della Valle Peligna, Alto Sangro e Valle Subequana, una fattiva collaborazione per la riuscita del progetto.
Un Progetto regionale che prevede secondo la stessa Regione uno studio articolato finalizzato a dare una risposta al problema delle liste d’attesa e migliorare l’accesso alle cure sanitarie in tutto il territorio regionale. Si tratta di un’opportunità per accedere a cure sanitarie senza dover affrontare lunghi viaggi, particolarmente utile per le persone anziane, con disabilità o con difficoltà di mobilità.

Sul sito del Comune, invece, si legge: “Al via lo screening […] nell’ambito delle iniziative intraprese per affrontare la problematica legata alle emissioni provenienti dalla discarica di Noce Mattei”. […]
“L’iniziativa della Regione, all’esito del tavolo tecnico, convocato il 17 Giugno scorso, sulla problematica delle emissioni della discarica di Noce Mattei, è finalizzata alla prevenzione e al monitoraggio di patologie nella popolazione locale. Ringraziamo la Regione per aver promosso l’iniziativa, sollecitata dall’Amministrazione ed invito la popolazione a sottoporsi allo screening”. Lo dichiara il Sindaco Gianfranco Di Piero”.
(https://comune.sulmona.aq.it/notizie/2857603/tutto-pronto-screening-prevenzione-popolazione)

Come ha potuto il Sindaco spacciare un progetto regionale (partito da più di un anno) rivolto a oltre 200 comuni come screening voluto e ottenuto grazie a lui per affrontare la problematica legata alle emissioni provenienti dalla discarica di Noce Mattei”?

Premesso che siamo favorevoli a questo studio, utilissimo per la prevenzione, nulla ha a che vedere con la correlazione tra patologie e inquinanti, soprattutto non spiega i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, e se la discarica sia causa o concausa.

Aspettiamo fiduciosi che contemporaneamente allo screening regionale venga messo in piedi uno studio adeguato anche a rilevare, o smentire, in maniera definitiva la correlazione tra le patologie rilevate in eccesso e discarica, perché così NON CI SIAMO.
Abbiamo più volte consigliato di effettuare uno studio “caso-controllo”, l’unico che consente di fornire dati precisi e che prevede in primis un’approfondita analisi delle matrici ambientali.

I cittadini sapranno valutare se il sindaco mette in atto azioni utili o perde tempo rispetto a un tema così grave”

Lascia un commento